Ad affascinarmi è stata però Christiania, definita anche la Città libera di Christiania. Una città nella città fondata una quarantina di anni fa da una comunità hippie: qui vi è una sorta di autogestione, con tanto di negozi e scuole; la cosa che saltà più all'occhio è nella la via principale, dove ciò che viene esposto sulle bancarelle non è -come ingenuamente credevo io- sapone, ma panetti di droga (non sono però ammesse quelle pesanti).
Si passeggia tra
case che sembrano uscite da un film di Tim Burton,
murales che svegliano il grigiore delle stradine e punti di baratto (alla
prendi un paio di scarpe ma lascia un maglione).
Uscendo (vedi l'immagine sopra) si nota la scritta "
You are now entering the EU" -non "Ell", come potrebbe sembrare- per sottolineare l'indipendenza della cittadina.
Non ho foto, avendo all'epoca una compatta moribonda che non sarei riuscita ad utilizzare di nascosto -essendo vietato l'utilizzo- ma ti assicuro che sebbene a prima vista possa spaventare, è una delle cose che io rivedrei immediatamente.
Di fronte puoi fare un salto alla Vor Frelsers Kirker una chiesa con la guglia a spirale; al suo interno custodisce uno dei carillion più grandi d'Europa.
Se c'è una cosa che amo fare, soprattutto in nord Europa, è vedere le città dall'alto; gustare con gli occhi la diversità dai nostri edifici. A Copenhagen ci si accorge che il freddo viene squarciato dal colore, dai tetti in contrasto con la neve.
Nel centro, non troppo lontano dalla Strøget (un'area pedonale famosa per i negozi - paradiso per gli appassionati di design danese) c'è la Rundetårn, una torre rotonda sulla quale salire per poter osservare lo spettacolo della città.
Uno degli ultimi giorni ci siamo immersi anche nell'imbiancata campagna danese per raggiungere il Castello di Frederiksborg nella cittadina di Hillerød, a 30Km da Copenhagen; sulle rive del lago ghiacciato di Slotsø sorge quella che fu una residenza di alcuni reali che fecero la storia della monarchia danese, e dove ora ha sede il Museo di Storia Nazionale.
Copenhagen mi è sembrata una città a misura d'uomo e di bambino, di giovane e anziano; è stata la mia prima volta in quell'Europa lassù che ho sempre desiderato conoscere, la prima a mettermi davanti ad una differenza culturale così grande.
Uno di quei posti che mentre lo lasci ti fa dire "Sì, ci tornerò".
Alcuni consigli
Cinque anni fa abbiamo scelto la
CPH Card, una tessera che comprende i trasporti pubblici ed una serie di musei in città e dintorni, caricabile per uno o più giorni; il prezzo è abbastanza alto (ed è aumentato), ma vale la pena dare un'occhiata per vedere se in base alle proprie esigenze (spostamenti ed attrazioni) possa ammortizzare i costi.
Soggiornare in alloggi piuttosto che alberghi secondo me è la scelta migliore: sia per il risparmio che per la possibilità di godere lo stile nordico delle case.
Tivoli è un parco stupendo, ma le giostre sono abbastanza costose: un giro è sui 10-12€.
Non perderti l'Assistens Cemetery, ovvero il cimitero di Copenhagen utilizzato anche come parco: bambini che giocano, pic-nic, gente che fa footing; senz'altro qualcosa che qui in Italia ci sogniamo.