10 cose che non sai di Torino - parte 1

Quando viaggio c'è una cosa che cerco sempre.
L'insolito.
La curiosità che non tutti conoscono, quel particolare che molti vedono ma non osservano.
Torino è sì Museo Egizio, Mole Antonelliana e Gianduiotto, ma anche qualcosa di meno famoso.
Magari saprai già. Magari no.
Vediamo?

1. A Torino non bevi dalle fontanelle: bevi dai Torèt.
Sono delle piccole colonne verde bottiglia, da cui sbuca la testa del "piccolo toro" che sputa letteralmente fuori l'acqua. Ne trovi più di ottocento sparsi per tutta la città, centro e periferia.
Non che le fontanelle normali siano totalmente assenti, ma sono sicuramente più rare.
Puoi persino adottarne uno ed acquistare dei gadget nel negozio all'interno del Cortile del Maglio.

2. Chi paga il conto lo decide l'orologio di Mulassano.
Mulassano e uno uno dei caffè storici di Torino.
Ottone, legno e specchi riempiono le pareti del piccolissimo locale.
Nulla di nuovo; ma una volta entrato, guardando in alto a sinistra vedrai un orologio singolare, con una sola lancetta ed i numeri alla rinfusa.
Non segna il tempo: può essere utilizzato per tirare a sorte colui a cui toccherà il conto; un meccanismo dietro alla cassa fa girare la lancetta: nel gruppo paga la persona a cui esce il numero più alto.
Da non perdere i tramezzini: sono stati inventati proprio lì dentro.
Caffè Mulassano, Piazza Castello 15.

3. Dov'è nato l'aperitivo? In Piazza Castello.
Allora si chiamava Piazza della Fiera dove nella buvette di Luigi Marendazzo, l'aiutante Antonio Benedetto Carpano aromatizzò del vino bianco inventando il Vermuth.
La scoperta ebbe talmente successo che la bottega cominciò a rimanere aperta 24/24h.
Da lì iniziò ad essere la base per moltissime bevande alcoliche, fino a diventare la chiave di multinazionali torinesi come Martini & Rossi.
Una targa in Piazza Castello, angolo Via Viotti, ricorda proprio questo successo.

4. In Via Po non serve l'ombrello.
Con la pioggia i portici sono una grande comodità per passeggiare o scoprire le vie del centro.
Però ci sono piccole interruzioni (giusto i 4/5m di attraversamento della strada) che obbligano a coprirsi in caso di mal tempo.
Ma se da Piazza Castello vuoi raggiungere Piazza Vittorio Veneto, fino alle rive del Po, basta tenere la sinistra: qui nessuna interruzione, nessun ombrello da aprire e chiudere ad intermittenza.
Il motivo? Vittorio Emanuele I ordinò la continuità dei portici che andavano dalla sua residenza (Palazzo Reale) fino al fiume, per passeggiare senza bagnarsi.
Qualcuno trova il lato destro meno noioso visto il numero maggiore di negozi; ma è senz'altro il sinistro quello più caratteristico: bancarelle di libri usati si intervallano con i portoni in cui dare una sbirciata per trovare qualche scorcio insolito, da cui fotografare la Mole Antonelliana.
Foto scattata dal lato "giusto" di Via Po

5. Gli scoiattoli: non solo ad Hyde Park.
Il Parco del Valentino, una meraviglia non distante dal centro, negli ultimi anni è diventato il residence degli scoiattoli torinesi.
Nella stagione fredda cominciano a vedersi meno, ma aspetta la primavera o l'estate e potrai pranzare in mezzo a loro (riesci a trovarlo nella foto? :)
Parco del Valentino, Corso Massimo d'Azeglio.

6. A Torino la Fetta di Polenta non si mangia.
Essendo una casa.
Il nome originale sarebbe Scaccabarozzi (cognome della moglie del costruttore, Alessandro Antonelli - inutile dire per cosa è famoso qui all'ombra della...Mole) ma Fetta di Polenta rende meglio l'idea.
Si tratta di un palazzo oggi adibito a casa e galleria di un artista; ma la vera particolarità sono le dimensioni: largo poco più di quattro metri da un lato e appena 54 cm dall'altro.
Quello che vedi in foto il più "ampio".
Fetta di Polenta, Via Giulia di Barolo 8, angolo Corso San Maurizio.

7. E' difficile perdersi...
Avendo una pianta a scacchiera, Torino rende più semplice l'orientamento.
Se guardi una cartina della città, noterai che le vie non convergono nel centro ma seguono una struttura ben definita, con strade parallele e perpendicolari, senza troppe curve che possano confondere.

8. ...ma è difficile muoversi con viali e controviali.
Hai presente quelle parole che credi siano italiane ma quando le usi davanti ad una persona della regione vicina, sconvolgono come un Padre nostro in birmano?
Ecco, immagina di guidare per le strade di Torino e che ad un tratto ti si dica: "Prendi il controviale". Cosa faresti?
Se lo sai vuol dire che o vivi in una città dotata di controviali o che ti sei già imbattuto in un abitante di una città dotata di controviali.
E se per un torinese il problema non sussiste, per gli altri può essere complicato capirli.
In breve, qui i corsi hanno due viali e due controviali (per i due sensi di marcia): i viali sono centrali, a scorrimento -solitamente- più veloce, e vanno presi per percorre alcuni chilometri sulla stessa strada; i controviali invece sono da preferire quando si devono raggiungere vie laterali, quando non si è certi del percorso o si cerca parcheggio.
Per capirci, nell'immagine di Street View  vedi al centro i due viali, oltre gli alberi i controviali.

9. Il pinguino originale lo trovi qui.
Non so tu, ma da piccola io impazzivo per lo stick alla panna ricoperto dal cioccolato che scrocchiava ad ogni morso.
Per questo ringrazio il signore Pepino che nel 1884 arrivò da Napoli e aprì una gelateria nella quale inventò il Pinguino.
Ancora oggi puoi assaggiarlo (anche in vari gusti e nella versione gluten-free) in Piazza Carignano, davanti all'omonimo palazzo dove fu proclamato il Regno d'Italia.
Pepino, Piazza Carignano 8.

10. Un percorso cinematografico
Molti non sanno che Torino è stata ed è il set di molti spot, serie tv e film.
A partire da "Guerra e Pace" con Audrey Hepburn, fino a "Profondo Rosso" di Dario Argento e "Venuto al mondo" con Sergio Castellitto e Penelope Cruz.
Se sei appassionato di cinema non perderti la cartina di Movie On The Road dove puoi trovare le locations di alcuni film famosi.

Allora, quante ne conoscevi? E nella tua città quali sono le cose che si conoscono meno? Ma soprattutto...esistono i controviali?

10 cose che non sai su Torino - parte 2

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