Valle di Viù e Lago di Malciaussia

Essere padrone del mondo: è possibile.
Perlomeno lo è provare quel mix di malinconia e potere che la montagna sa generare dentro se stessi.
In autunno le valli si prendono il riposo post estate, calando nella tregua che precede l'inverno.

Ad una settantina di chilometri dalla Mole c'è il Lago di Malciaussia, un bacino artificiale racchiuso tra i pendii della Valle di Viù (una delle Valli di Lanzo).
Per raggiungerlo si attraversano tipici paesini con una manciata di negozi (panetterie, edicole e negozi di abbigliamento montano per lo più), incrociando scorci caratteristici e piacevoli.

L'intenzione iniziale era di raggiungere il lago di Malciaussia in auto, per un'ultima passeggiata ad alta quota direttamente sul posto; ma la strada era già stata chiusa per i periodi freddi e l'unica possibilità per proseguire era una: a piedi.
Se dotati di curiosità e buone scarpe, con alcune pause e molta calma, si può arrivare a destinazione privi di infarti e con polmoni integri. 
Parola di tachicardica.

 
Il panorama aiuta: da un lato il tappeto boscoso ricopre delicatamente le alture, dall'altro i prati si tramutano in rocce affacciate sulla vallata.
Nella salita si incontrano le rovine di case abbandonate, e i segni dal tempo muovono l'immaginazione; ma anche una casa abitata mette in moto la fantasia materializzando supposizioni su chi ha scelto una vita di isolamento.

Il panorama più bello si apre arrivando al lago abbracciato dalle alture; puoi godertelo con un pic-nic sul prato, allungando lo sguardo in lontananza ed in altezza.
Avvistare animali in questo periodo è davvero difficile, ma tentare di notare un movimento sulle pareti scoscese sarà inevitabile. 

Ma è a metà pomeriggio che nasce quella sensazione di essere se stessi e la terra.
Quando il sole comincia a scendere e la fine della Valle si spegne di silenzio, inizi a sentire la malinconia del rumore, della frenesia di città; e mentre ti allontani i passi del buio alle tue spalle si fanno sempre più forti. 

Ma quel sentimento sa trasformarsi, perchè in quell'istante tutta la vallata è tua: potresti urlare, correre nell'assoluta libertà. La città è sempre lì che ti aspetta, il caos, la routine non si allontanano; e il disagio della solitudine diventa potere.
Scendendo vedrai che la luce è solo più morbida, rendendo la passeggiata meno faticosa e più piacevole.


Alcune note
In quanto unità di misura vivente di fatica, posso affermare che raggiungere a piedi il lago è un qualcosa di fattibile: in un'oretta e mezza si possono percorrere i 4-5 Km in salita. Sono su asfalto -il che rende tutto più facile- con una pendenza segnalata del 12%. 
Se invece hai intenzione di scoprire le zone nei periodi di maggio frequentazione devi aspettare fine primavera/estate, quando le strade torneranno agibili dopo l'inverno, ed il turismo sarà maggiore.
Potrai alloggiare al rifugio Vulpot, o campeggiare ai piedi della montagna (un'esperienza che chiunque dovrebbe fare).

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