Sindrome di Asperger: le risposte ad alcune curiosità.

Questo post sulla sindrome di Asperger è stato totalmente stravolto in data 30/03/2016.
Ho pensato che se mai qualcuno in cerca di informazioni si fosse imbattuto nella versione precedente, la prima cosa che avrebbe fatto dopo le prime due righe sarebbe stata tagliarsi le vene - a volte so essere di una noia micidiale, per non parlare della tragica teatralità che se solo fossi nata nella Grecia di Euripide, sarei diventata sua musa...
Ora che è passato un po' di tempo ho deciso di riscriverlo perchè non si respiri l'aria angosciosa di prima.

Ma cos'è la sindrome di Asperger?
La definizione data sul sito della Fondazione ARES (autismo ricerca e sviluppo) è:
"La sindrome di Asperger è un grave disturbo dello sviluppo caratterizzato dalla presenza di difficoltà importanti nell’interazione sociale e da schemi inusuali e limitati di interessi e di comportamento. Sono state constatate molte similitudini con l'autismo senza ritardo mentale (denominato ”High Functioning Autism”), ma non si è ancora risolta la questione se la sindrome di Asperger e l’autismo di alto livello siano veramente condizioni diverse [...]"
Ma la domanda più importante che ci si deve porre è: cos'è la sindrome di Asperger, nella pratica?
Perchè la correttezza della definizione non è comunque in grado di racchiudere tutte le sfumature di questa sindrome. Ammettiamolo che quando si parla di autismo la nostra mente riesce a visualizzare solo i casi più classici, come un bambino senza amici che si tira pugni in testa. Oppure si va sui personaggi cinematografici o storici: Sheldon Cooper o Sherlock Holmes delle serie tv sono l'esempio perfetto di geni con sindrome di Asperger, così come si dice ne fossero affetti anche Einstein, Mozart, Newton.
Quindi nella credenza popolare dei non addetti al settore, la diagnosi si dovrebbe basare sulla manifestazione di atti inusuali (che possibilmente spaventino la gente) o davanti ad una palese mente eccelsa (roba da Nobel).
Ma esistono gli esperti, e per una serie di fortunati eventi, a fine 2013 ho scoperto l'ambulatorio per l'autismo nell'età adulta, allora unico in tutta Italia e con sede proprio a Torino.
Dopo diversi colloqui con uno psichiatra e un test del quoziente intellettivo (l'ansia da prestazione di quel giorno non la scorderò mai!) è venuto fuori che nonostante non fossi solita ciondolarmi tutto il giorno in un angolo, e nonostante i miei voti non fossero sopra la media dei miei compagni, toh, la sindrome c'era, e pure un discreto quoziente intellettivo - informazione che ogni tanto butto lì nelle conversazioni, così, tanto per gongolare.
Credit: weheartit.it
Ma quali sono i sintomi principali?
Non ce ne sono di invariabili. Diciamo che molti segnali sono legati alla sfera sociale: difficilmente gli Asperger passano il venerdì sera in discoteca o il Capodanno in piazza (ciò non esclude che ci si vada), ed è più probabile che la Gregoraci si laurei in lettere antiche piuttosto che un Asperger sostenga una conversazione fissandoti negli occhi (ma non è neanche detto - che l'Asperger non sappia guardarti negli occhi, non che la Gregoraci si laurei in lettere antiche).
L'odio per il contatto fisico (cèlo) e visivo (cèlo poco), la sensibilità ai rumori (cèlo) e alle luci (cèlo), l'incapacità (non cèlo) o la difficoltà (cèlo) di interagire verbalmente, gesti ripetitivi (cèlo), crolli nervosi dopo situazioni stressanti (cèlo) e passioni ossessive (cèlo poco) sono tra i tratti più comuni; l'intensità di questi varia da soggetto a soggetto, così come la capacità di comprenderli e gestirli.
Ma fare paragoni è totalmente inutile, perchè ogni aspie ha le sue caratteristiche: John Elder Robinson, autore di "Guardami negli occhi", ha sempre avuto difficoltà con il contatto visivo, ma nei momenti di tensione adora gli abbracci della moglie; se nei miei momenti di tensione il Ragazzo Economista osasse anche solo avvicinarsi, sa che si ritroverebbe spedito direttamente su Marte con un calcio rotante. Guardandoci però negli occhi.
Credit: amazon.it
"Quindi è possibile che anch'io ne soffra? Quando sono in ansia tamburello il tavolo con le dita!"
Alt! Calmo! No!
Come scrivevo qualche riga fa, esistono un sacco di sfumature che rendono la sindrome più o meno semplice da individuare: molti psicologi non ne sono capaci, figuriamoci chi non ne ha mai sentito parlare o, ancora peggio, l'ha sentita nominare in qualche film (ne scrivevo in questo post).
Ci sono decine di criteri utilizzati per diagnosticare la sindrome di Asperger e come in un videogioco contano le combo: età, sesso (tra gli uomini è più frequente ma le donne, modestamente, camuffano meglio), quoziente intellettivo (se superiore alla media è la freccetta che oscilla verso il sì) e altre robe di non mia competenza.
La cosa migliore se si ha il dubbio è cercare un centro specializzato (purtroppo è una sindrome ancora poco conosciuta anche tra psicologi e psichiatri) e porre a chi di dovere le domande.

Tutto questo post è stato scritto per dire una cosa: la sindrome di Asperge esiste.
E' difficile da diagnosticare ed è difficile viverci insieme (per chi ne è affetto e per chi ama chi ne è affetto), ma solo conoscendola, solo prendendo atto della sua esistenza si può rendere più facile la diagnosi e più semplice la vita di chi la vive.
Nel giro di due anni, grazie alla diagnosi e alla terapia psicologica ho recuperato la mia esistenza dal cassonetto e l'ho ripulita per bene. Non sarebbe mai successo se qualcuno non ne avesse scritto un libro, se qualcun altro non ne avesse creato un'associazione, e qualcun altro ancora non ne avesse parlato su internet.
L'informazione e la conoscenza e il passaparola sono tutto, e se non lo si vuole fare per pura empatia, che lo si faccia per prevenzione, perchè un Asperger può diventare tuo figlio, tuo marito o tua sorella.
Chiamala anche megalomania, ma mi auguro che questo post, un giorno, possa essere un piccolo scossone, un micro aiuto, un abbraccio (virtuale!) di conforto, proprio come è stato fatto con me.
Perchè questi ultimi anni sono stati i più concentrati di vita.
I più intensi. I più strani. I più belli.
E tutti gli affetti da sindrome di Asperger meritano questa possibilità.

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