The secret of happiness #17


E' stata una settimana culturale la mia.
Non ci vuole molto; basta anche solo leggere.
Io però, non lo facevo da un po'.
E me ne vergogno.

Alt.

Non voglio fare l'intellettualoide che tira fuori un numero spropositato di romanzi spacciandoli come poca cosa; nè quella che fa la sparata dell'imbarazzo per mostrare quanto sia devota alla lettura.
No.
E' che durante il 2013 ho davvero letto poco.
Il "me ne vergogno" nasce dalle motivazioni per cui è avvenuto il calo: nessuna.
Voglio dire, avessi trovato un lavoro così sfiancante tanto da far crollare corpo e mente appena messo un piede in casa, poteva starci.
Avessi iniziato un'attività sportiva/creativa in grado di incanalare le mie energie nella stessa, poteva starci.
Ma non ci sta se il tempo da dedicare la lettura è dedicato al bamblinare.
Al dolce far niente.
Alla perdita di tempo.

La lettura è uno svago: fa viaggiare, sognare, conoscere, il tutto stando fermi.
Io ho avuto la fortuna di trovarci di più: una salvezza.
Mi ha mantenuta a galla quando il pianto era all'ordine del giorno; mi ha distratta quando le mie certezze hanno deciso di salutarmi per sempre.
Il giorno in cui mia madre mise tra le mani quel libro così adulto, con la copertina che le sue stesse mani da bambina avevano già toccato, scoprì il mio salvagente.
In quel momento, osservavo le pagine fragili, cadenzate dalle date e da quel costante "Cara Kitty", senza sapere che tra le mie mani reggevo un aiuto, che negli anni a venire mi avrebbe supportata con altre storie e altri protagonisti.

Ecco perchè me ne vergogno. Non tutti abbiamo la fortuna di trovare un salvagente in qualcosa di facile portata: abbandonarlo è una pernacchia in faccia a chi è alla ricerca.

Quindi non è un proposito, è un fatto: leggerò di più.

Ho iniziato il 2014 con un romanzo già letto, "La luna e i falò", l'opera più nota di Pavese.
Sono ossessionata da Pavese; sento una sorta di ridicolo legame. Credo ne parlerò in un post.

Mercoledì, sono andata alla presentazione di un libro al Circolo dei Lettori, qui ai piedi della Mole.
"Per dieci minuti" di Chiara Gamberale.
Ammetto che io e l'Infermiera eravamo attratte più dalla presenza di Massimo Gramellini; ma è stata un'ottima serata per scoprire idee interessantissime.
Anche da questo ne uscirà un post, mi sa...



Per completare la mia settimana culturale (casualmente, avendo prenotato i biglietti come regalo più di un mese fa) c'è stato il teatro.
Signori, mica uno spettacolo così, alla buona; bensì "Il flauto magico" di Mozart, che da vent'anni mancava dal Regio (ovviamente l'opera, non il compositore).


I posti, nei palchi, erano penosi.
Ma questa mattina (i giudizi devo darli il giorno seguente), mi sono svegliata con la voglia di rivedere lo spettacolo un'altra volta, e un'altra volta ancora.
Un'opera importante, ma divertente e con interpreti favolosi (Marcus Werba ha fatto ridere l'intero teatro con la sua rappresentazione di Papageno).
Sono felice e soddisfatta.

Ora vado a leggere (anzi, se hai dei libri da consigliare...) ma com'è stata la tua settimana?

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