The Christmas Time Photo Project


Un giorno ho scoperto lei.
All'epoca aveva i capelli della fata turchina, solo più corti.
E mi ha affascinata con i suoi post Photo an hour: una giornata qualsiasi, una fotografia all'ora.

Parecchio tempo dopo (sarebbe meglio dire poco tempo fa), ho scoperto lei: i capelli color zucchero filato. Italiana.
Pretty in Mad, di quel genere di progetti fotografici ne ha fatti (ma soprattutto, finiti) parecchi.
So di essere facilmente influenzabile, ma mi ha lanciato addosso un secchio colmo di voglia di cimentarmi in uno - chè sembra facile, ma mica lo è.

E quale periodo migliore per cominciare, se non quello più magico, più bello, più scintillante e più fotogenico di tutto l'anno?
Il Natale!

Ora, so che probabilmente mi ritroverò a farlo da sola, ma perchè non condividere l'esperienza?
E ti chiederai: che senso ha?
Nessuno. Fare una foto all'ora/al giorno/alla settimana non ha alcun significato recondito; nè si crea se nel farlo è un "gruppo".
Ma è (dev'essere) bello, alla fine, vedere che 1. hai portato a termine un piano e 2. hai un quadro di frammenti quotidiani del giorno/mese/settimana che hai reso protagonista.
Se poi puoi condividerlo con altri, anche meglio, no?

Ho deciso di chiamarlo The Christmas Time Photo Project, inizierà il 25 novembre e terminerà il 25 dicembre.
Consiste nel fare una foto al giorno, al soggetto che si preferisce: l'attimo che fugge, il carrello della spesa, il proprio viso, quello altrui, Babbo Natale, la coperta di pile, il traffico cittadino.
Ciò che si vuole rendere Re o Regina della giornata.
Quindi non per forza l'albero, la ghirlanda o i biscotti di pan di zenzero: il quadro finale non dev'essere un collage con disegni natalizi di Norman Rockwell, ma un pezzo unico del proprio periodo di Natale, festoso o meno.

Cosa importante: il congelatore d'immagine, ergo il mezzo con cui scattare.
Qualsiasi.
Secondo la mia modestissima opinione, è carino utilizzare la fotografia analogica: usare un rullino, portarlo a sviluppare e attendere di poter vedere i risultati da tenere dai bordi, per non lasciare impronte, è un'esperienza che porta indietro nel tempo.
Se non si possiedono macchine del genere, si può sfruttare anche l'ultima delle usa e getta.
Altrimenti che sia il cellulare, la reflex, o la compatta punta e clicca, va bene tutto.

Io, il compito volevo affidarlo alla vecchia Pentax di mio padre, ma avendo per ora solo il teleobiettivo funzionante, ho dovuto accantonare l'idea.
Quindi ti presento Camilla, la mia prima lomografica -fisheye- di quasi un anno.


Sarà lei ad accompagnarmi in questo progetto.
E non mi spiace l'effetto che darà alle mie foto (la qualità è molto bassa poichè i negativi sono stati scannerizzati in casa)...

La belva è meno feroce di quel che sembri...

Monumento a Vittorio Emanuele II

La suddetta belva che assaggia qualcosa.

Allora dai, ci provi con me?

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