The secret of happiness #12


Non l'ultima settimana, ma le ultime.
Ho respirato l'aria. Quella vera, di campagna, che sa di prati bagnati da ruscelli, legna che brucia.
Si può riconoscere ad occhi chiusi il profumo dei cestini di vimini, con cui raccogliere pesche che...sanno di pesche!



E dopo torte di compleanno "corpose", ti va di fare qualcosa di genuino, di rustico; e invece ti ritrovi a non aver tempo (e da qualche parte le candeline andranno pur messe), così prendi spunto dalla vecchia pubblicità...


In queste settimane sono state più che altro le sensazioni che si sono create a darmi un po' di forza; quei fuochi d'artificio di allegria che ti senti dentro dopo una passeggiata con gli amici, quando rientri a casa ed il silenzio e l'oscurità appaiono meno inquietanti.
Ti ritrovi ad osservare quelle persone con cui stai crescendo, a guardarle ridere, mentre siete seduti in uno dei tanti tavolini vuoti.
Realizzi che senza quegli attimi forse non andresti a fondo, ma annasperesti per la forza dell'abitudine, sopravvivendo.

dal mio Instagram

Assapori la situazione, ed il vento freddo che scivola per le vie semi-deserte del centro, in lutto per l'estate che se ne va.
Ho realizzato improvvisamente che è quasi fine settembre. Quasi un quarto di secolo che sono in questo mondo. E comincio a pensare sia tanto; troppo per l'Alice che sono.

E poi mi sono rifatta le orecchie ad un concerto. Ascoltando quelle poesie musicate con cui sono cresciuta; l'entusiasmo cresce con il procedere della scaletta. Ogni parola risuona nella testa, scorrendo nelle vene a suon di vibrazioni. E quando nel buio comincia la canzone più apprezzata del concerto, l'emozione della folla scoppia propagandosi ad onda d'urto, e ogni sensazione sfocia in un brivido che non si stacca di dosso.
E per un attimo ti ritrovi a volare con Lei.

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