Feria d'agosto - Parte 1: Bonassola.


Tornata.
Un po' più scura, rilassata per le vacanze, agitata/innervosita/stanca per il ririri-inizio della ricerca di un lavoro.
Ma non comincerò a lamentarmi. Per quello ci sarà tempo.
Per ora cerco solo di sistemare un po' tutti i miei ricordi di queste vacanze; ecco perchè il titolo "Feria d'agosto" (dall'opera del mio adorato Pavese - ma lungi da me paragonarmi a lui, ovviamente).

Per tredici giorni ho passato il tempo a fare solo ciò che mi andava.
Mangiare, innanzitutto.
Ecco, vivere in Italia non aiuta visto che "regione che vai grande cucina che trovi".
E se dico focaccia e pesto dove posso essere finita?
Liguria!
Classica meta del piemontese medio che vuole andare al mare senza fare chilometri infiniti.
Ma questa volta sono scivolata più in giù, verso le Cinque Terre, dove le cadenze che giungono all'orecchio sono più alla Berlusconi e alla Panariello.
A dodici minuti di treno da Monterosso c'è questo mini paesino; si fa desiderare visto che per raggiungerlo ci vuole mezz'oretta di salite e discese, curve a destra e tornanti a sinistra (ma in treno si arriva direttamente nel centro) su una montagnola da cui intravedi un mare che qualcuno definirebbe (per la felicità dei liguri) "bellissimo per essere qui".

Come riporta la scritta su una parete rocciosa che incontri per la strada: "LE 5 TERRE SONO 5 BONASSOLA 1 SOLA".
Mi immagino un gruppetto di ragazzini, arrivati fin lì in scooter per disegnare le lettere bianche dopo un'estate di ubriacature forzate e amori nati sulla sabbia fresca della sera.

Panoramica del golfo di Bonassola - clicca per ingrandirla
Per me invece è stata più un'estate tranquilla e rilassante.
Come dicevo ho mangiato.
Mamma mia quanto ho mangiato.
In questi casi ingrazio mio padre per avermi donato il suo metabolismo (anche se dovrei sempre rassodare :/).
Avere la casa vicino alle due focaccerie e alla panetteria "Storie di pane" mi ha fatto un gran male (o bene?)
In quest'ultima (e se ti ci trovassi non puoi sbagliare, è una sola) prendevo la classica focaccia genovece. Sottile. Croccante. Unta.
Per quelle farcite ci affidavamo alle due focaccerie: "Cinzia" più buona ma più costosa (3€ una fetta di focaccia al pesto), "Da Marisa" più economica e ogni tanto leggermente gommosa per i miei gusti.
Unica cena fatta fuori è stata all'Antico Caffè del Moro.
Quando mi hanno fatto vedere dove avevano prenotato per la cena, da -a volte- superficiale esteta mi sono detta: "Certo che potevamo anche mangiare in quella pizzeria con il dehor e le lanterne a terra".
Mi sono ricreduta quando ho assaggiato le trofie al pesto preparate dalla proprietaria nonchè unica cuoca del locale (i tempi infatti, una volta ordinato, sono leggermente biblici).

              

E poi i panorami. Al tramonto il sole va a nascondersi dietro le collinette che danno forma al golfo in cui si trova il paese; gli ultimi raggi si posano sulle discese di pini interrotte da ordinati filari, e i colori si accendono, si caricano di sfumature che non avevi notato durante la giornata.
Puoi prendere una strada che porta sopra Bonassola, fino ad una chiesetta in cima ad uno scoglio. Il momento migliore è sicuramente al calar del sole. Saranno le pareti bianchi in contrasto con l'infinito blu che si apre sotto di te, ma lo scenario ha un dolce retrogusto greco, riscaldato dalle sfumature calde del tramonto.




E se aspetti qualche ora, a dominare sarà la distesa stellata sopra alla tua testa: nell'ultimo tratto di strada non vi sono luci; l'unica a rompere il nero della notte è il sottile neon blu a forma di croce, non abbastanza forte da affievolire la brillantezza della distesa stellata.
Inutile dire che è stata la cornice perfetta per osservare le stelle cadenti.



Certo, c'è da dire che se hai voglia di vita notturna e spiagge brulicanti di persone da conoscere, forse è meglio puntare ad altro. A Bonassola la cosa più trasgressiva è il cinema all'aperto, e metà dei vicini d'ombrellone saprebbe raccontarti interessanti aneddoti sulla Seconda Guerra Mondiale; però è carina perchè, nel suo piccolo, è animata. Che sia mattino, pomeriggio o sera qualcuno per strada c'è sempre.

Ecco perchè quel giorno non andammo in spiaggia...

Probabilmente ti troverai a scambiare quattro chiacchiere con un bambino ed i suoi braccioli, o ad urlare per farti capire da un ottantenne, ma difficilmente ti troverai in un paese desolato.
D'altro canto, pare che Bonassola sia frequentata spesso da un famoso attore di origine spagnola che con i suoi occhi verdi ed i ricci castani non lascia esattamente indifferenti...tentar non nuoce, no?

Continua...
Feria d'agosto - Parte 2: Vernazza e Monterosso.

Etichette: , , , , , , , , , , ,