Spring is all around.


Sono cinica quando si parla di caldo, sole ed estate, e devo ammettere di aver la capacità di sfinire chiunque con le mie lamentele su quanto in autunno si stia meglio/la città sia più magica/le serate con gli amici siano più intime.
Ma è, appunto, cinismo (tranne per quanto riguarda il difficile rapporto tra il sole ed i miei occhi tremendamente sensibili).
Da sempre sostengo che in estate deve far caldo ed in inverno deve far freddo; in primavera devono esserci giornate fresche con gli alberi addobbati da uccellini cinguettanti, ed in autunno la città deve essere grigia, riscaldata dal caldo colore dei viali alberati.

Mi è quindi piaciuto il risveglio di Pasqua, con la luce che entrava dalla finestra e accarezzava la pelle con la sua mano tiepida.
E un po' ovunque i colori avvertivano che, ehi, la primavera forse è arrivata.


Le due stagioni che si passano il testimone hanno fuso i loro sapori, confermando il fatto che le diversità vanno sempre apprezzate.



E avendo la fortuna di abitare nella città italiana con più verde pubblico, non abbiamo perso l'occasione per una spedizione fotografica al parco (del Meisino, se ti potesse interessare).
Ho tentato con la fotografia ornitologica, ma l'obiettivo finiva sempre puntato verso qualche altro particolare.


Anche i pali sembravano rinascere con l'arrivo dei primi ciliegi in fiore, e ho annoiato Sorella e Lui fotografando da ogni angolazione i deliziosi maglioncini leggeri con cui i lampioni si coprivano.
Ho cercato di capire il senso, e ho voluto interpretare il bigliettino con la scritta "S'ignora" (ultima foto) come uno stimolo ad apprezzare anche i piccoli particolari (e nella ricerca on-line ho scoperto la parola "calembour"); magari, invece, è un nuovo modo per segnalare i punti di spaccio dei drogati, e tutta questa poesia sarebbe tristemente ridicola...


Nel tardo pomeriggio il cielo ha iniziato a macchiarsi di nuvole, creando un'atmosfera che mi ricordava le vecchie cartoline che trovo nei cassetti in mansarda da mia nonna. I contrasti rendevano tutto ciò che ci circondava un po' più austero e minaccioso, ricordando che l'inverno non ha poi tutta questa voglia di lasciar la città.






Ma dopo poco tornava la luce del tramonto, ammorbidendo le ombra e rendendo i soggetti più...teneri.

E guardando il cielo azzurro grazie agli ultimi raggi ho sentito, come spesso ultimamente, quella voglia di partire.

Ma questa volta ho potuto sorridere perchè da qualche settimana è partito il conto alla rovescia.
- 40 giorni.
Destinazione: Londra.

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