Come i silenzi e le chiacchiere: scrigni dolci di brisè, all'uva.


Non credo di essere stata nè la prima nè l'ultima. Nè tantomeno la sola. E mi è capitato di pensarci mentre sfornavo questi dolcetti.
Li ho fatti tutti allo stesso modo, inserendo dentro un chicco d'uva, e ripiegando con attenzione e cura la pasta. Li ho infornati tutti insieme, nella stessa posizione.
Ma nulla, sono usciti tutti diversi. Ed è anche normale, non volevano essere delle tartine perfette: avevo preparato la pasta brisè l'altro giorno e, dato che era lì implorante nel frigo, le ho fatte in neanche mezz'oretta.

Sarà poi che la cucina ed ogni altra stanza vivono nella penombra del brutto tempo; sarà che guardando fuori vedo il giardino umido e triste. Sarà forse per questa domenica così vuota e noiosa; fatto sta che sono stata investita improvvisamente da dei flashback di quelli che vorresti poter eviscerare dalla tua testa, e gettare via per sempre.
(Quasi) tutti hanno sofferto per colpa di una propria caratteristica, soprattutto quando si hanno 13-14 anni e la si nota come i fari di un'auto nella notte: c'è chi non è abbastanza magro, chi non si trucca, c'è chi viene preso in giro perchè non può star fuori fino a tardi, chi perchè non è atletico.
E c'è chi è troppo timido.
E quella caratteristica che non ha mai fatto male a nessuno, per quanto assurdo, viene vista come un problema. Viene resa tale.
E nonostante sia inutile, si studia il perchè ed il per come uno sia diventato in quella maniera, lasciandole piccole cicatrici nella mente.
Si viene a creare una sorta di omeostasi, in cui chi sfotte aumenta la propria autostima risucchiandola dal "diverso".
Io ho impiegato anni ad accettarmi, sto imparando a capire che non valgo meno di un'altra persona solo perchè non sono brava a fare amicizia con chiunque e sono un po' taciturna se non conosco le persone che ho attorno.

Oggi, vedendo quelle tartine tutte diverse mi è tornato in mente quel periodo in cui ero mi sentivo sempre fuori posto. E mordendo quella tutta aperta, con il succo d'uva che si era accumulato sul fondo, lasciando la buccia dell'acino rugosa, mi sono accorta che non era meno buona delle altre.
Quindi non saranno perfette e belle come mi aspettavo, non saranno tutte uguali e simmetriche. Ma sono buone. E, almeno per oggi, è quello che conta.

Ingredienti per 12 tartine (qualcuna di più se le stendi molto sottili)
Per la pasta brisè dolce:
- 100g di farina 00
- 70g di burro morbido
- 3 cucchiai d'acqua
- 1 cucchiaino di zucchero di canna
- 1 pizzico di sale

Per il ripieno:
- 12 acini d'uva
- zucchero di canna e burro q.b.

Accendi il forno a 180°.
So che ne faccio un utilizzo smodato del robot da cucina, ma in pochi secondi posso preparare ciò che farei in alcuni minuti. Perciò se ce l'hai e hai poco tempo fai come ti spiego ora, altrimenti unisci gli ingredienti nella farina a fontana e lavora normalmente con le mani.
Nel robot inserisci la farina, il pizzico di sale ed il burro morbido (io l'ho fatto con pochi secondi di microonde) e fai frullare per pochissimo, giusto per sabbiare il composto.
Unisci poi lo zucchero e fai partire nuovamente per uno o due secondi.
Infine aggiungi l'acqua con il robot in funzione.
Ti si sarà formata una palla morbida e leggermente appiccicosa che dorvai far riposare nella pellicola trasparente per almeno due ore. Io l'ho lasciata due giorni perchè non ho potuto utilizzarla prima: l'unica cosa da fare è lavorarla un po' con le mani perchè si sarà indurita parecchio.
Prepara intanto l'uva: lavala bene, tagliala a metà ed estrai i semini.
Poi imburra uno stampo da muffin e passaci dentro la farina perchè le tartine non attacchino. Se non ce l'hai puoi anche metterli direttamente su una teglia da forno.
Passato il riposo, infarina il tavolo e con il mattarello stendi sottilmente la pasta (non più di 2mm).


Ricava con un bicchiere o un coppapasta dei cerchi di circa 8-9cm, posa al centro di questi due mezzi acini e ripiega i bordi in una sola direzione, in modo da ottenere dei "petali". Se non vuoi che si aprano cerca di fermare ogni lembo a quello successivo con una leggera pressione.
Una volta fatti, adagia ogni "bocciolo" in una cavità, cospargi con un po' di zucchero di canna e un ricciolo di burro.


Inforna e dopo soli 10-15 minuti dovrebbero già essere pronti e con i bordi belli dorati.


So che l'uva non è frutta di stagione ma avevo degli avanzi e volevo finirli. Quel che è certo è che ci sta benissimo con questa brisè che si scioglie in bocca e che con il succo degli acini si ammorbidisce ulteriormente.
Mi piaceva l'idea di creare dei piccoli scrigni che assomigliassero ad un fiorellino ma, benchè non ci sia pienamente riuscita, il tutto è stato compensato dalla loro bontà.


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